I 20 anni del centro di accoglienza della Caritas a Dakar

Una nuova testimonianza di Michel Metanmo, tra le persone impegnate nel volontariato in Africa per Stop Tratta con VIS e Missioni Don Bosco. 

Ieri, 17 febbraio, sono stato invitato, in quanto rappresentante del VIS, per festeggiare i 20 anni del Pari - punto d'accoglienza per rifugiati e immigrati - della Caritas di Dakar. Il ruolo del centro è fornire un primo accompagnamento e orientamento in particolare a migranti giunti a Dakar spesso da paesi in conflitto o molto poveri dell’Africa sub sahariana, o a chi rientra dall’Europa in cerca di supporto per avviare un’attività lavorativa in loco. Offre, inoltre, servizio di accoglienza, orientamento, supporto giuridico e materiale attraverso piccoli progetti o concessione di microcrediti/cash transfert.

Durante l'incontro, sono state ascoltate decine di testimonianze sull'accoglienza, la prossimità, l'umanità e la flessibilità del personale del Pari. Tuttavia, è stato sottolineato anche il limite finanziario con cui il centro, e la Caritas, si trovano a fare i conti: l'anniversario è stata anche un'occasione per una chiamata di finanziamento.

Ciò che mi ha colpito, in particolare, è quando è stato messo l'accento sull'aspetto psicologico dell'accoglienza, anche là dove mancano i soldi. È stata una vera e propria lezione di morale e di vita: usare le parole giuste, rispettare e ascoltare con umiltà chi è vulnerabile e soffre, vale molto più dei soldi che gli si possono dare. Solo nel 2015 la caritas ha dato aiuto a più di 1300 persone tra rifugiati, immigrati e poveri, in particolare dalla Repubblica Demcratica del Congo, dal Ciad, e dalla Costa d'Avorio.

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