Dischiudere un sogno

23 luglio 2018 - Berekum è una piccola cittadina nel centro Nord del Ghana, piena di polvere e sogni in attesa di sbocciare, i quali rimangono appesi per anni sugli scarni e scheletrici rami degli ansimanti alberi che vi si trovano, fino a quando uno scrollone di pioggia mista a temperanza li butta giù per farli vivificare una terra finalmente fertile. Molti di questi sogni sono i sogni dei ragazzi che hanno frequentato il corso in agricoltura organica promosso da Missioni Don Bosco e VIS presso l’istituto tecnico salesiano di Sunyani, i quali potranno forse realizzarsi grazie al fondo di microcredito lanciato in un giorno di fine giugno proprio a Berekum. Per questo specifico evento siamo stati accolti sia dalle autorità locali sia da  quelli tradizionali, i cosidetti Chief e le Queen Mothers. In due cerimonie distinte abbiamo varato il fondo di microcredito.

La prima cerimonia svolta soltanto in lingua Twi, la lingua parlata in questo regione ghanese è avvenuta al cospetto delle autorità tradizionali, che vestiti con vesti multicolori ci hanno dato il benvenuto presso la loro casa, come un seme di speranza viene accolto dalla terra mentre l’estate lascia il passo al rosso messere. E’ un incontro ancestrale, antropologico, cadenzato e regolato da riti e gesti antichi e pieni di significato, per esempio è vietato porgere la mano sinistra e muoversi verso sinistra, ciò perché la mano sinistra è la mano da utilizzarsi per pulirsi e lavarsi. La riconoscenza verso questa piccola attività che tentiamo di avviare per i giovani della regione ed i migranti di ritorno trasuda dalle loro facce composte che si perdono in un sorriso caloroso appena ci si stringe la mano. Addirittura un vecchio Chief, con un insolita rada barba grigia mi si avvicina e mi tocca la mia più nera e più ingarbugliata, come per creare un legame, un qualcosa che ci unisce, seppur diversi seppur provenienti da storie e paesi lontani. Il suo punto d’unione, il gesto per creare un legame sono le nostre barbe. E mi sovviene alla mente un folle viaggiatore che passò per il Ghana qualche tempo fa, un ragazzo argentino di Buenos Aires che portava una lunga barba ed amava girare in moto per il  continente africano. Mi disse apertamente; - Io credo molto nella barba – infatti grazie alla sua barba era capace di instaurare subito un primo contatto con le persone che incotrava sulla sua strada, ipnotizzate ed incuriosite da questo folle danzante adornato dalla sua lunga e pittoresca barba.

Invece la seconda cerimonia si è svolta alla presenza delle autorità locali, il Sindaco di Berekum e lo staff delle due banche che ci aiuteranno a gestire le erogazioni del fondo di microcredito. Grazie a tale fondo c’è stata anche la possibilità di finanziare la prima greenhouse per uno studente del corso, tale strumento permetterà di coltivare in maniera da non depauperare l’ambiente circostante, poiché si coltiva al suo interno senza utilizzare campi vergini ed allo stesso tempo di incrementare la produzione ortofrutticola annua della sua fattoria. Questo fondo è solo un piccolo aiuto per poter mettere in pratica ciò che gli studenti hanno imparato durante il corso, una connessione con il mondo del lavoro, il tempo ci dirà se tale aiuto avrà portato i suoi frutti, avrà dischiuso i sogni acerbi dei ragazzi ghanesi. I due eventi sono contornati da uno sciame di bambini che nella polvere, danzano e cantano, intenti a farsi fotografare ed immortalre nelle foto di rito. Il tutto si chiosa in un rumoroso ciarlare e salutarsi, appena dopo che il pastore protestante Alex benedice noi tutti. Più che un pastore sembra una persona uscita da uno show televisivo anni 80, veste una fulgente camicia hawaina, calzoni bianchi ed una giacca di un verde chiaro quasi sfoforescente, ma seppur vestito in questo sgargiante modo, la sua benedizione arriva e tocca le nostre anime e coscienze, in quel breve istante anche i bambini tacciono. Sembra che il tempo si fermi, una profonda riflessione e speranza per il futuro ci attanaglia tutti, chissà se questa preghiera potrà aiutare ad accendere i sogni di questi ragazzi come quei fiori rossi che prima della stagione delle piogge invadono questi paesaggi, sono chiamati fiamme del deserto, come se annunciassero la via d’uscita, la luce, la pioggia che presto bagnerà il duro suolo e donerà nuova vita alla natura, chissà se queste nostre azioni, il fondo di microcredito ed il corso in agricoltura organica, potranno veramente preannunciare una “stagione delle piogge” che possa portare un po’ di benessere in questo paese colorato, antico e pronto a dischiudere i suoi piccoli e grandi sogni.

Gianpaolo Gullotta - VIS Regional Project Manager, West Africa and Caribbean

 

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