L'impegno dell'Unione Europea contro la tratta di esseri umani
Non c'è solo la ridistribuzione dei rifugiati nelle politiche per l'immigrazione dell'Unione Europea. La strada è stata tracciato dal presidente della Commissione Ue Jean Claude Juncker durante il discorso del 9 settembre al Parlamento Europeo.
"Proponiamo - ha detto il presidente della Commssione Ue - un trust fund di emergenza, da 1,8 miliardi, provenienti dalle risorse comuni. Con questo strumento vogliamo dare stabilità ai Paesi africani, creando sviluppo e impiego che portino a una stabilità durevole, per ridurre spostamenti forzati e migrazioni". Respingere le navi e dare fuoco ai centri di accoglienza, ha continuato Juncker, "non può essere una soluzione. Non è questa l'Europa che vogliamo".
Nel suo discorso di indirizzo, il presidente della Commissione Ue ha parlato anche di contrasto alla tratta di esseri umani. "Vorremmo arrivare a una Guardia costiera di confine efficace - ha detto - entro la fine dell'anno e creare canali d'immigrazione legali contro il traffico di esseri umani. La Commissione propone un meccanismo di redistribuzione permanente che ci permetterà di affrontare situazioni di crisi in modo più agevole in futuro".
L'UE CONTRO LA TRATTA: LA DIRETTIVA 2011/36
L'Unione Europea aveva affrontato il tema della tratta di esseri umani con Direttiva 2011/36/UE. Nel testo, vengono fissate norme minime comuni per determinare i reati connessi alla tratta di esseri umani e fissare le relative pene. Inoltre prevede misure che mirano a rafforzare la prevenzione del fenomeno e la protezione delle vittime.