“Il Giubileo sia un’occasione per aprire le porte del nostro cuore”
“C’è una porta che è necessario aprire affinché ci sia vero Giubileo: quella del nostro cuore”. Sono queste le parole con cui il Cardinale Francesco Montenegro, Arcivescovo di Agrigento, ha aperto ufficialmente l’Anno Santo nella nella concattedrale Santa Croce di Villaseta.
Un Giubileo all’insegna dei più deboli, con particolare attenzione ai migranti che stanno sbarcando da mesi sulle coste siciliane.
“Il nostro tempo e il nostro territorio sono pieni di miserie e di povertà che molto spesso si trasformano in tragedie: sono molti coloro che fanno uso di droghe, o che si giocano il poco che hanno nei punti-scommessa disseminati nei nostri comuni, o che cadono nelle trappole mortali dell’usura o della malavita. A loro si uniscono le persone sole che vivono situazioni di malattia senza potersi pagarsi le medicine, anziani che vivono da soli, immigrati abbandonati alla loro sorte, giovani disoccupati in balia del nulla, uomini e donne di tutte le età, che vivono gravi forme di dipendenza da alcool o da gioco d’azzardo; giovani – a volte pure giovanissime – che si prostituiscono anche solo per una ricarica telefonica. Quante miserie! Quanta miseria! E noi, come facciamo a non chiederci: cosa dobbiamo fare?”.
UN CROCIFISSO IN OMAGGIO AGLI UOMINI DEL MARE
Nella concattedrale è stato esposto il Cristo in croce donato da un artista cubano a Papa Francesco durante la sua visita nell'isola del Centroamerica. Un'opera che ha suscitato grande curiosità, dato che la croce è composta da remi e cordame in omaggio agli uomini del mare. Non è un caso che il Pontefice lo abbia donato all'isola di Lampedusa, come ricordato dal cardinale Montenegro, a simboleggiare la gente legata al mare, ma anche le centinaio di migliaia di migranti disperati che approdano attraverso il Mar Mediterraneo in cerca di una migliore fortuna.
“Il Crocifisso – ha concluso Montenegro - è poggiato sui remi di coloro che faticosamente lottano per avere un po’ di pane e di futuro. Quello è il posto di Dio! Lo troviamo sempre dove c’è il povero, dove c’è qualcuno che lotta per la verità, la giustizia, il rispetto, li dove ci sono dei crocifissi! Questo regalo del Papa prendiamolo come impegno a vivere pienamente il Giubileo: in questo anno la nostra gioia più grande sia quella della carità!”.