Crescono gli arrivi di nigeriani in Italia: il lavoro di Stop Tratta nel Paese

I riflettori del mondo si stanno concentrando in queste ore sull'emergenza immigrazione in Europa. Il focus delle cronache internazionali riguarda soprattutto la crisi dei rifugiati siriani e la rotta balcanica. 

In Italia, però, si inizia a parlare del boom di arrivi dalla Nigeria. Secondo gli ultimi dati del Viminale,  i primi due mesi del 2016 sono stati segnati dall’arrivo di 1.633 persone dalla Nigeria, più del doppio rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, quando il numero di sbarchi si era fermato a 728.

I nigeriani attraversano, come gran parte dei migranti che provengono dall'Africa occidentale, la rotta del Mediterraneo centrale attraverso il Niger, corridoio dal quale si accede alla Libia, da dove il viaggio spesso prosegue verso l'Italia. Il percorso segue l'antico tragitto carovaniero via Agadez e Dirkou alla volta di Madama per poi entrare in Libia nei pressi del posto frontaliero di Toummo e risalire alla volta dell'oasi di Sebha in direzione di Tripoli.

Tra le cause di questo aumento, c'è sicuramente da segnalare la presenza di Boko Haram, le cui violenze hanno causato circa 50mila vittime negli ultimi venti anni, l'instabilità politica, la povertà e la tratta delle donne (qualche tempo fa, su queste pagine, vi avevamo raccontato la storia di Mary).

IL LAVORO DI STOP TRATTA IN NIGERIA

In Nigeria è attiva la campagna Stop Tratta, di VIS e Missioni Don Bosco, che ha l'obiettivo di contrastare il traffico di esseri umani. Lavoriamo, in particolare, sulle potenziali vittime di tratta tra Lagos e Benin City, i due centri più importanti del Paese, attraverso eventi di sensibilizzazione e messaggi su media tradizionali e nuovi media. Ciò che vogliamo è che i giovani nigeriani sappiano quali sono i rischi della migrazione illegale e scelgano consapevolmente.

Per saperne di più: Un evento di sensibilizzazione di Stop Tratta in Nigeria

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