Tambacounda: il primo passo è il più difficile da compiere
Venerdi 16 dicembre, a pochi giorni dall’inizio ufficiale del progetto del VIS Azione di contrasto alla migrazione irregolare attraverso il sostegno allo sviluppo locale nella regione di Tambacounda, si è tenuto il primo workshop preparatorio fra i partner dell’iniziativa,
Tambacounda, luogo dell’incontro e sede di svolgimento del progetto per i prossimi nove mesi, è una regione remota ed isolata del Senegal orientale. Molto nota e temuta dagli stessi senegalesi per il suo calore insopportabile (con picchi anche prossimi ai 50° nei mesi tra marzo e maggio), concede invece la sorpresa di giornate gradevoli che ne ristabiliscono in parte la reputazione, pur nel massimo del fresco invernale che questo luogo è capace di offrire, pur sempre intorno ai 25-30°! Assai meno nota, putroppo, questa terra è per le scarse opportunità che offre ai suoi figli, per le poche occasioni di realizzazione personale e familiare che garantisce, e soprattutto per essere uno dei territori all’origine della tragedia umana del nostro tempo che colpisce ogni giorno le nostre coste e il mare Mediterraneo.
In tanti ne hanno parlato e ne parlano dalla nostra parte del mare nostrum ma tanti, da questa parte, hanno conosciuto per davvero l’emigrazione irregolare e le sofferenze che questa infligge a molti popoli Africani.
Stop Tratta contro la migrazione irregolare a Tambacounda, Senegal
L’intervento di sostegno alle attività dei giovani della regione che il VIS ha lanciato, grazie al finanziamento dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS), è volto a creare reali opportunità di impiego e dunque un’alternativa credibile alla fuga per i giovani dalla regione di Tambacounda: la mancanza di reali possibilità sul territorio, come dimostrato dalle ricerche effettuate nella zona, persiste come il motivo principale della loro partenza. La strategia di supporto alle attività dei partner locali, il Centro Don Bosco di Tambacounda e l’associazione EXPERNA di Goudiry (che vi presenteremo nel corso della prossima settimana), è parte integrante del programma Stop Tratta del VIS, lanciato nel 2015.
Il primo vero passo da compiere per realizzare le attività è la pianificazione…e quale miglior luogo per farlo, se non la sala professori all’interno del Centro di Formazione Professionale Don Bosco, dove la pianificazione è cosa di tutti i giorni? Ci siamo trovati, tutti i partner di progetto con i loro rappresentanti e tecnici, per confrontarci sui punti salienti del progetto; ho aperto la giornata con i ringraziamenti e una breve sintesi delle linee fondamentali dell’intervento, a cui ha fatto seguito un intenso lavoro di gruppo per meglio arrivare a pianificare le attività delle tre componenti di progetto:
- formazione professionale ed inserimento professionale,
- supporto alla creazione d’impresa agro-silvo-pastorale,
- informazione e sensibilizzazione per contrastare il fenomeno dell’emigrazione irregolare.
L’intervento piano piano inizia a prendere forma, le idee nascono e si cerca di pianificare al meglio secondo la logica del progetto, ma sempre tenendo conto dei bisogni dei giovani, veri protagonisti del progetto.
Al Centro Don Bosco verranno svolti corsi di perfezionamento professionale di breve durata (6 mesi): i ragazzi potranno scegliere tra l’elettronica per l’auto-meccanica, il montaggio e la riparazione di sistemi fotovoltaici, la riparazione di hardware e la guida dei mezzi di trasporto. La vera innovazione nel settore è il lancio dell’Ufficio Lavoro, servizio reso ai giovani formati per un inserimento più facile nel mondo del lavoro, che rappresenta il fattore di sviluppo al momento più promettente nella scuola salesiana.
Il secondo risultato, che sarà implementato in collaborazione con l’associazione Experna, specializzata nel lavoro con i produttori agricoli, prevede azioni di formazione, aiuto finanziario nella creazione d’impresa oltre ad un miglioramento delle attrezzature con anche interventi di costruzione per il rafforzamento e la strutturazione delle filiere agricole. I tecnici del nostro partner hanno pianificato al meglio, basandosi su un approccio ispirato alla flessibilità e alla diversificazione delle azioni sulla base dei reali bisogni dei produttori.
Il VIS e i Salesiani del Senegal, rappresentati dall’antenna dell’Ufficio di Pianificazione e Sviluppo di (ADAFO), fianco a fianco hanno cercato di modellare il piano d’azione per la terza componente, fondamentale all’interno del programma Stop Tratta: sensibilizzazione in diverse località della regione, attività nelle scuole, spot radio, concerti, pièce teatrali, articoli, insomma tutto il possibile per essere a contatto con la gente e per poter raccogliere dati ai fini di una Ricerca-Azione sul fenomeno della migrazione illegale.
I risultati e le idee uscite dalla pianificazione vengono messe in comune nella seconda parte del pomeriggio per dare vita al piano d’azione globale, grazie alla spiegazione chiara dei diversi gruppi e ad un confronto in un’atmosfera distesa ed amichevole tra tutti i presenti, VIS, Experna e i Salesiani portano a casa una prima “ossatura” del progetto.
Il risultato è incoraggiante: sono uscite molte idee inattese e indicazioni indispensabili per l’efficace ed efficiente realizzazione del progetto. Il lavoro che ci aspetta è molto ed impegnativo e questo è solo l’inizio, nemmeno il caldo ci spaventa!
Federico Mazzarella - Coordinatore attività VIS a Tambacounda