In Tigray, Etiopia per fermare il traffico di esseri umani

logo AICSTra le montagne del Tigray orientale, e con temperature non propriamente africane, proseguono le attività del progetto VIS (capofila del consorzio con CISP, CCM e CIAI), finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, denominato Strategia e opportunità: servizi di base integrati e promozione dell’occupazione contro la migrazione irregolare nella Regione del Tigray. Un progetto che si inserisce nel solco del programma “Stop Tratta!” e che mira, attraverso l’approfondimento e la prevenzione delle cause della migrazione irregolare e la creazione di alternative valide, a contrastare il triste fenomeno del cosiddetto human trafficking, il traffico di vite umane.

Il Tigray è la regione più a Nord dell’Etiopia e confina con l’Eritrea. È un’area prevalentemente montuosa che non offre molte possibilità alle comunità che vi abitano. I giovani spesso non hanno strumenti e mezzi per restare e cercano il proprio futuro altrove.
tigray area montuosa

 

CORSI DI AGRICOLTURA ED ALLEVAMENTO PER I GIOVANI

Nelle ultime settimane si sono completati, nell’ambito della componente relativa alla formazione professionale e alla creazione di attività generatrici di reddito, i corsi di formazione incentrati sullo sviluppo di piccole attività economiche in agricoltura e allevamento di pollame, in tre delle quattro woreda, coinvolte nel progetto.

I corsi in agricoltura sono finalizzati a formare gruppi di 5 beneficiari e sono strutturati con una parte teorica relativa alle differenti tipologie e tecniche di culture...

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e una parte pratica con esercitazioni sul campo riguardanti la preparazione e cura del terreno, nonché il funzionamento e la manutenzione delle motopompe di irrigazione in dotazione ad ogni gruppo.

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Contemporaneamente si è svolta la formazione in allevamento di pollame, anche qui con particolare riguardo ad aspetti tecnici quali nutrizione, cura, prevenzione e gestione delle malattie, e pratici relativi alla predisposizione e all’equipaggiamento degli spazi per l’allevamento, di modo che ciascun beneficiario si prepari debitamente ad “accogliere” i propri 40 polli (che nel frattempo hanno quasi raggiunto il terzo mese di vita).

 

Riccardo Rabita, Operatore VIS 

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