La piaga del lavoro minorile in Ghana e l'infanzia ritrovata!
Nel mese di agosto alcuni ragazzi dell’Università Cattolica hanno partecipato ad un percorso di formazione che li ha portati a conoscere da vicino il lavoro, sul campo, del volontariato.
Durante il viaggio gli universitari sono venuti a diretto contatto con realtà dure e molto difficili da inquadrare. Per esempio una delle piaghe del Ghana è il lavoro minorile che spesso si confonde l’apprendistato. I volontari con gli studenti hanno visitato una fabbrica di gari, farina di cassava, gestita da una cooperativa di donne. La fabbrica dà lavoro a molte donne, ma spesso vi sono i bambini che aiutano le proprie madri o zie, in specifici compiti come per esempio portare la sporta delle cassave pelate. Quando si chiede loro se quello fosse o meno lavoro minorile, le donne rispondono: “Assolutamente no! La scuola deve ancora iniziare e loro stanno solamente apprendendo un mestiere”. Il confine tra apprendere e lavoro è veramente labile. Portare sporte di cassava sulla testa per tutto il giorno è qualcosa che non può definirsi semplice aiuto o apprendimento.
Una delle bimbe presenti in fabbrica osserva Angela, una delle studentesse, che gioca con i bambini più piccoli, che, ovviamente, non possono portare alcuna sporta. La piccola si ferma, inizia a ridere e si unisce al piccolo capannello formatosi. Giocano a un gioco con le mani, un semplice gioco dell’infanzia che portato in una fabbrica di gari, porta lo scompiglio, piovono le risate dei bambini, per un istante non vi sono più bambini a portare le sporte, ma ci sono solo bambini ricondotti alla loro vera natura, quella di giocare spensierati.
Gianpaolo Gullotta
VIS Regional Project Manager – West Africa and Caribbean