Il Niger visto dal Ghana: la nostra risposta è la cooperazione!
Non sono mai stato in Niger, ma chi come me, scorrazza l’Africa Occidentale lo conosce bene per i numerosi racconti che si raccolgono, per le persone che vi sono state e per l’Harmattan, il vento del deserto che ci porta ogni anno le sue sabbie e la sua polvere.
Agadez, la seconda città del Niger, famosissima per il rally Parigi-Dakar, ora è un crocevia della migrazione irregolare. Lì i trafficanti di esseri umani organizzano i pick-up che attraversano il Sahara per raggiungere le coste della Libia. Molti dei racconti dei migranti di ritorno raccolti in questi anni dal Senegal al Ghana hanno come meta intermedia Agadez, ganglo vitale e cruciale per prepararsi alla traversata del deserto.
Il nostro logista e guida della Brong Ahafo Region in Ghana c'è stato, tentò la traversata e tornò letteralmente in mutande in Ghana. Quando James Wood detto “Pope” racconta questa storia, tutti scoppiano a ridere, ripete sempre: “ I’ve suffered a lot!”, “ Ho sofferto molto”. Una volta arrivato in Niger decise di tornare indietro perché non se la sentì di salire su uno dei pick-up sgangherati assieme ad altre decine di persone, quindi si vendette tutto anche i vestiti per poter tornare in Ghana. Il suo sempre essere positivo ed il suo amore per la vita rendono il racconto comico, ma tra le linee si percepisce il pericolo che corse e le sofferenze di essere straniero e non ben accolto.
Il Niger non è solo un crocevia per la migrazione irregolare ma anche un paese d’emigrazione. Le estreme condizioni climatiche, aggravate dal riscaldamento globale, sono insostenibili per molte persone. Il deserto che avanza e che fagocita le piccole porzioni di terra fertile e la fragile economia spingono molte persone a lasciare questo stato sahariano.
Un giorno trovandomi all’Accra Arts Center mi sono imbattutto in un uomo che vendeva occhiali da sole. Iniziamo a parlare e scopro che è un nigerino, dall’inglese passiamo al francese e mi racconta che è un migrante ed ormai vive stabilmente in Ghana. Al principio veniva per qualche mese in Ghana, vendeva la sua mercanzia e poi tornava dalla famiglia in Niger. Ma la situzione economica e climatica gli hanno fatto prendere la decisione di emigrare definitivamente in Ghana. Ora vive con la sua famiglia nel quartiere mussulmano di Medina ad Accra. Alcuni giorni guadagna altri no, ma mi conferma che il Ghana è un buon posto per vivere. Il Niger ed i suoi problemi sono alle sue spalle.
Ogni giorno qui in Africa Occidentale abbiamo a che fare con il Niger, ma la nostra risposta è sempre una, cooperazione. Lavorare alle radici del problema, come quando andiamo in villaggi dimenticati del Ghana, del Senegal o della Sierra Leone dove la polvere e la povertà avvolge tutto raccontando dei rischi della migrazione irregolare, quando cerchiamo di promuovere la formazione professionale e l’educazione, strumenti per lo sviluppo proprio e delle comunità, come quando ci fermiamo ad ascoltare i racconti dei migranti che hanno visto il Niger ed i suoi spettri ed orrori, rimanendo inermi ed attoniti, ma ascoltando e magari donando una parola di conforto. Questa è la nostra risposta ai problemi del Niger ed al problema della migrazione irregolare, questo è quello che umilmente facciamo ed in cui crediamo.
Gianpaolo Gullotta - VIS Regional Project Manager, West Africa and Caribbean