Europa, non dimenticare chi sei: le parole di Papa Francesco
Un’Europa che abbandoni i panni di anziana signora, stanca e invecchiata, e che torni a essere giovane madre, terra di sogni e speranze. Un’Europa capace di amare, accogliere, includere. Un’Europa dove si costruiscono ponti e si abbattono muri, e non più il contrario. Un’Euorpa dove essere migrante non sia delitto. Questi i desideri di Papa Francesco.
PACE, COMPRENSIONE E MISERICORDIA: I VALORI DI PAPA FRANCESCO PER L’EUROPA
Ogni anno la città di Aquisgrana attribuisce il Premio Carlo Magno a personalità che si siano contraddistinte per il loro ruolo in favore dei valori europei; e grazie al “suo straordinario impegno a favore della pace, della comprensione e della misericordia in una società europea di valori", il riconoscimento quest’anno è stato consegnato a Papa Francesco.
Di fronte al Pontefice, venerdì 6 maggio, il Cancelliere tedesco Angela Merkel, il Presidente del Parlamento Europeo Martin Schultz, il Presidente del Consiglio Europeo Donald Tusk, il Presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker, il Re di Spagna Filippo VI, il Presidente del Consiglio Matteo Renzi e l’Alto Rappresentante dell’Unione per gli Affari esteri e la politica di sicurezza Federica Mogherini.
Ai leader europei, Papa Francesco ha voluto ricordare la necessità di costruire un’Europa di pace, aperta ad altri popoli, fondata su valori comuni, che riscopra “i progetti dei Padri fondatori, araldi della pace e profeti dell’avvenire”, che “non sono superati: ispirano, oggi più che mai, a costruire ponti e abbattere muri”.
LA STORIA SI COSTRUISCE CON LA SOLIDARIETA’
A questo continente impaurito e chiuso in se stesso, chiede di ricordare che “la bellezza radicata in molte delle nostre città si deve al fatto che sono riuscite a conservare nel tempo le differenze di epoche, di nazioni, di stili, di visioni”, perché “la ricchezza e il valore di un popolo si radica proprio nel saper articolare tutti questi livelli in una sana convivenza”.
La chiave è “promuovere un’integrazione che trova nella solidarietà il modo in cui fare le cose, il modo in cui costruire la storia”. Solo in questo modo l’Europa riscoprirà “l’ampiezza della sua anima, nata dall’incontro di civiltà e popoli, più vasta degli attuali confini dell’Unione e chiamata a diventare modello di nuove sintesi e di dialogo: il volto dell’Europa non si distingue infatti nel contrapporsi ad altri, ma nel portare impressi i tratti di varie culture e la bellezza di vincere le chiusure”.
“SOGNO UN’EUROPA...”
“Sogno un’Europa giovane, capace di essere ancora madre: una madre che abbia vita, perché rispetta la vita e offre speranze di vita. Sogno un’Europa che si prende cura del bambino, che soccorre come un fratello il povero e chi arriva in cerca di accoglienza perché non ha più nulla e chiede riparo. Sogno un’Europa che ascolta e valorizza le persone malate e anziane, perché non siano ridotte a improduttivi oggetti di scarto. Sogno un’Europa, in cui essere migrante non sia delitto bensì un invito ad un maggior impegno con la dignità di tutto l’essere umano”, ha detto Papa Francesco.
Noi, soprattutto oggi, 9 maggio 2016, giorno in cui si festeggia l'Europa, sogniamo che queste sue parole non restino solo un emozionante discorso. Sogniamo che vengano ascoltate. Che vengano realizzate.
Sogniamo che, finalmente, l’Europa si ricordi chi è.