Figlio mio, non ti rivedrò più ma continuo ad aspettarti: la storia di Bintou Niang

8 maggio 2016 – Festa della Mamma

Bintou Niang vive a Thiaroye-sur-Mer, un piccolo villaggio di pescatori a est di Dakar, la capitale del Senegal. Indossa un bou-bou colorato. Ha 56 anni. E’ una mamma. Una mamma che probabilmente non vedrà più suo figlio.

Aveva 25 anni, faceva il pescatore, portava qualche soldo a casa, si prendeva cura della famiglia. E’ partito perché tutti gli amici lo avevano fatto. E’ partito perché l’Europa è un sogno da realizzare. E’ partito perché desiderava di più, di meglio. Voleva regalare un futuro alla sua mamma.

E Bintou Niang non lo ha più visto. Lo aspetta, certo. Lo aspetta sempre. Come madre ha il dovere di farlo, dice. Ma dentro al suo cuore, quel cuore nascosto sotto al bou-bou, al kaftano colorato che indossa, sa che non lo rivedrà più.

Ogni giorno, dall’Africa sub-sahariana, migliaia di ragazzi partono, abbandonando la famiglia, pronti ad attraversare il deserto e il mare per giungere in Europa.

La storia di Bintou Niang è la storia di tante, tantissime mamme senegalesi, nigeriane, ghanesi, etiopi.

E’ a tutte queste mamme, fiere, coraggiose e bellissime, che noi oggi vogliamo fare gli auguri. Mamme che nascondo le lacrime. Mamme che non perdono la speranza.

Mamme che non dovrebbero vedere i propri figli costretti a partire.

Mamme che meritano di riabbracciarli.

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