In Ghana impariamo, giocando, il valore dell'inclusione!
Il Ghana è un Paese molto giovane, circa il 40% dei suoi abitanti ha meno di 15 anni. Tanti di questi bambini vivono in condizioni non semplici. La violenza sui bambini è il più vile atto di prevaricazione che l'umanità conosca, perché si scatena sui suoi figli più deboli e indifesi. Il Centro Don Bosco Boys Home di Sunyani dà ricovero a tanti minori soli e in difficoltà.
Oggi pubblichiamo la testimonianza di Esther, volontaria del Servizio Civile Nazionale all'estero in Ghana.
Molti dei ragazzi che vivono al Don Bosco Boys Home di Sunyani sono vittime di abusi, di tratta e di violenza.
I bambini sono spesso i soggetti più vulnerabili, nei contesti più difficili e di estrema povertà, essi diventano strumenti per raggiungere determinati scopi da parte sia dei propri familiari che di malfattori. Nelle ultime settimane ho intrapreso con questi ragazzi un percorso di analisi della Convenzione sui diritti del fanciullo, attraverso attività ricreative e gruppi discussione.
La Convenzione fu approvata il 20 novembre di 28 anni fa ed è un documento importantissimo nell'ambito della protezione e promozione dei diritti dei minori poiché gli Stati membri vengono vincolati ad aiutare i genitori e le comunità nel promuovere il benessere dei più piccoli e più indifesii.
Lo scopo delle nostre attività è di suscitare nei ragazzi maggiore consapevolezza, in primis di se stessi, dei propri diritti e responsabilità in quanto bambini e delle situazioni di violazione da parte di altri.
La foto che è allegata a questo articolo cattura un momento di gioco in cui vengono messe in pratica la non-discriminazione (art.2 CRC), insieme alla cooperazione e l'inclusione come valori fondamentali perché ognuno possa godere di questo diritto.
Esther Anane - Sevizio Civile Nazionale all'estero in Ghana