Piccoli uomini coraggiosi: i 90.000 bambini arrivati da soli in Europa

Vengono dalla Nigeria, dal Senegal, dal Gambia, dall’Afghanistan o dalla Siria. Non hanno compiuto nemmeno diciott’anni, molti neanche quattordici. Sono bambini, insomma. E sono soli.

Non portano valigie con sè, ma la speranza di una vita migliore e il desiderio di aiutare i genitori che restano a casa.

VIAGGIANO SOLI VERSO L’EUROPA: NEL 2015 90.000 BAMBINI

Secondo l’ultimo rapporto diffuso da Eurostat, l’Ufficio statistico dell’Unione Europea, sono quasi 90.000 i minori non accompagnati arrivati in Europa nel 2015, 11.000 dei quali under 14.

Numero che spaventa, e che deve far riflettere: il numero di bambini che affrontano da soli il viaggio in mare, infatti, è più che triplicato rispetto agli anni scorsi. Basti pensare che tra il 2008 e il 2013, i dati oscillavano tra le 11 e le 13 mila unità, mentre nel 2014 sono stati circa 23mila i bambini sbarcati in Europa senza i genitori.

IN ITALIA I BAMBINI SOLI SONO PIU’ DELLA META’

In Europa, è la Svezia a registrare il record per il numero di richieste d’asilo da parte di minori non accompagnati; le domande sono state 35.300, circa il 40% di tutte quelle presentate in UE. Germania e Ungheria si classificano al secondo e terzo posto, rispettivamente con 14.4000 (16%) e 8.800 (10%) richieste.  4.070, invece, i bambini soli giunti in Italia nel 2015: nel nostro paese, tuttavia i minori richiedenti asilo sono oltre la metà (56,6%), rispetto al totale dei migranti.

TRA VANE SPERANZE, SFRUTTAMENTO E VIOLENZA

Lasciano la propria casa, la propria famiglia. Rischiano la vita. Affrontano il deserto, sfidano il mare. Ma una volta giunti in Europa, troppo spesso l’incubo non è finito. Con la sola speranza di ricongiungersi con i propri cari, rischiano invece di cadere nella rete della malavita, costretti a sfruttamento, violenza e degrado.

Al riguardo, si è espressa anche la deputata Sandra Zampa, vice presidente del Pd e della Commissione bicamerale Infanzia e Adolescenza. “Sono numeri raccapriccianti” ha detto. “Spesso i minorenni soli vengono adescati dalla malavita e dalla microcriminalità e parte di loro potrebbero anche essere vittime di tratta. Questo ci conferma la necessità di avere delle norme, l’Europa deve produrre un atto collettivo. Solo così, con un’azione comune, si può davvero cercare di tutelare la vita dei minori esposti a guerre e violenze nel rispetto di tutti i trattati internazionali che ne tutelano i diritti.”

 

Essere bambini dovrebbe essere meraviglioso. Soprattutto, dovrebbe essere un diritto. Per tutti. E Stop Tratta lavora perché questo sia possibile. 

Share this post