“I trafficanti di esseri umani sono più pericolosi delle mafie”
“Le organizzazioni che gestiscono il traffico di esseri umani sono difficili da controllare, più di quelle mafiose”. A parlare è il Procuratore aggiunto di Palermo Maurizio Scalia, una figura centrale nel coordinamento delle indagini su scafisti e trafficanti.
L’occasione è stata il convegno ‘Immigrazione, Istituzioni alla prova’, di scena all’inizio di questa settimana proprio a Palermo.
"Ci siamo trovati a fare i conti con un fenomeno che è molto più grande di noi – ha proseguito Scalia -. Le organizzazioni sono difficilmente raggiungibili e individuabili perché si tratta di diverse ramificazioni e poi perché si tratta di un affare molto redditizio. È un fenomeno pericoloso, secondo solo al traffico di sostanze stupefacenti".
TRAFFICO DI ESSERI UMANI, LA LEGGE IN ITALIA
Dal punto di vista giuridico, in Italia il traffico di esseri umani è regolamentato dalla legge 146/2006, ratifica della Convenzione di Palermo del 2000. Nel 2003 è stata inoltre promulgata la legge 228/2003 con la quale sono state apportate sensibili modifiche agli articoli 600, 601, 602 del codice penale italiano, relativi alla riduzione o mantenimento in schiavitù o in servitù, tratta di persone, acquisto e alienazione di schiavi.
Dal 1998, in Italia, secondo quanto previsto dall'articolo 18 del Decreto Legislativo 286/98 in materia di immigrazione, le vittime di tratta possono usufruire di un permesso di soggiorno per motivi di protezione sociale, al fine di "consentire allo straniero di sottrarsi alla violenza ed ai condizionamenti dell'organizzazione criminale e di partecipare ad un programma di assistenza ed integrazione sociale" (comma 1). La norma citata consente alla vittima di percorrere due possibili strade: quella della denuncia (giudiziaria) e quella di un recupero sociale e psicologico (sociale).