Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato 2017
Il 15 gennaio 2017 si è celebrata la 103° Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, dedicata a migranti minori non accompagnati. L’attenzione della Giornata è stata, quindi, focalizzata sulla realtà dei migranti minorenni, specialmente quelli soli. Papa Francesco ha sollecitato “tutti a prendersi cura dei fanciulli che sono tre volte indifesi perché minori, perché stranieri e perché inermi, quando, per varie ragioni, sono forzati a vivere lontani dalla loro terra d’origine e separati dagli affetti familiari”.
Un messaggio molto forte che è stato poi ribadito quando dopo l’Angelus di Domenica 15 gennaio, il Papa si è rivolto ai fedeli riuniti a S. Pietro:
“oggi si celebra la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, dedicata al tema “Migranti minorenni, vulnerabili e senza voce”. Questi nostri piccoli fratelli, specialmente se non accompagnati, sono esposti a tanti pericoli. E vi dico che sono tanti! È necessario adottare ogni possibile misura per garantire ai minori migranti la protezione e la difesa, come anche la loro integrazione”.
ACCOGLIENZA, SENSIBILIZZAZIONE E OPPORTUNITÀ DI SVILUPPO IN LOCO
VIS e Missioni Don Bosco sono presenti in Africa da decenni a fianco dei Salesiani di Don Bosco. Nell’ambito della lotta alla migrazione irregolare e al traffico di esseri umani, conducono specifici progetti di sensibilizzazione e di sviluppo. In Italia supportano la rete salesiana di assistenza e accoglienza dei migranti, in particolare rifugiati e minori non accompagnati.
Afferma Giampietro Pettenon, Presidente di Missioni Don Bosco.
“In Ghana, Nigeria, Costa d'Avorio, Senegal ed Etiopia lavoriamo per sensibilizzare i potenziali migranti sui rischi del viaggio e per promuovere progetti di sviluppo in loco. Con la nostra campagna Stop Tratta. Qui si tratta di esseri umani, abbiamo già raggiunto migliaia di giovani e intendiamo ampliare ancora l’impatto delle nostre azioni”.
Il fenomeno dei migranti minori non accompagnati è purtroppo in ascesa e sottopone queste giovani vite a stress, violenze e soprusi inimmaginabili. Contribuire a migliorare le condizioni di vita di giovani e famiglie nei paesi a maggior rischio partenza può sicuramente generare quella stabilità e quella fiducia nel futuro che mettono in condizione una persona di poter scegliere se partire o meno, senza dover essere costretta a fuggire. Perché anche qui, dove ha sempre vissuto, ha una possibilità per crescere e vivere dignitosamente.
Per chi riesce ad arrivare dopo un lungo e periglioso viaggio, dopo aver affrontato spesso settimane o mesi di prigionia in Libia ed aver attraversato il Mediterraneo, si presenta l’ennesimo grande scoglio, quello dell’accoglienza e dell’integrazione. Una situazione ormai al collasso in molti casi che innaffia il germe dell’intolleranza.
Questo il messaggio ai migranti accolti da parte di Papa Francesco:
“Cari amici, vi auguro di vivere serenamente nelle località che vi accolgono, rispettandone le leggi e le tradizioni e, allo stesso tempo custodendo i valori delle vostre culture di origine. L’incontro di varie culture è sempre un arricchimento per tutti!”
NESSUNO PUÒ DIRE DI NON SAPERE
Laura Boldrini, nel suo intervento istituzionale in occasione della Giornata, sottolinea come siano proprio i minori a pagare il prezzo più alto di questa migrazione forzata e di come non sia credibile qualcuno che dica di non sapere, di non essere a conoscenza di questa situazione.
"Le notizie di morte che arrivano dal Mediterraneo, oggi come sempre, scandiscono anche questa Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, che Papa Francesco ha voluto dedicare ai minori "tre volte indifesi". Nessuno può più dire di non sapere. Le informazioni che ci investono a getto continuo mostrano che la guerra e la povertà, la violenza, le persecuzioni - che costringono milioni di persone alla fuga - distruggono le famiglie. Ci fanno conoscere quei bambini cresciuti troppo in fretta, diventati adulti nell'istante in cui hanno visto morire il padre e la madre o si sono ritrovati da soli a compiere il pericoloso viaggio verso l'Europa. Sono loro a pagare il prezzo più alto di questa migrazione forzata. Spesso finiscono vittime delle organizzazioni criminali, che hanno trovato nella tratta dei migranti in arrivo un'ulteriore fonte di reddito. L'Europa deve decidere cosa fare, perché non ci si può limitare alla commozione di un giorno di fronte a immagini toccanti. Accogliere chi cerca nel nostro continente pace, sicurezza, rispetto dei diritti fondamentali e speranza nel futuro, mettendo spesso a rischio la vita, rappresenta un obbligo giuridico e morale. E lo è ancora di più quando si tratta di minori, ai quali deve essere garantito un adeguato percorso di protezione".