Giustizia e pace, anche per profughi e migranti: il nuovo Dicastero di Papa Francesco
Giustizia e pace. E ancora, tutte “le questioni relative alle migrazioni, la salute, le opere di carità e la cura del creato”, per “promuove lo sviluppo umano integrale” e per affiancare e proteggere l' “umanità sofferente, tra cui i bisognosi, i malati e gli esclusi”.
Ecco di cosa si occuperà il nuovo Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, costituito con il motu proprio "Humanam progressionem" da Papa Francesco e pubblicato il 31 agosto 2016.
MIGRANTI E PROFUGHI SOTTO LA GUIDA DI PAPA FRANCESCO
E' tutto scritto: il Dicastero seguirà con attenzione “le questioni attinenti alle necessità di quanti sono costretti ad abbandonare la propria patria o ne sono privi, gli emarginati, le vittime dei conflitti armati e delle catastrofi naturali, i carcerati, i disoccupati e le vittime delle forme contemporanee di schiavitù e di tortura e le altre persone la cui dignità è a rischio”.
E Papa Francesco non resterà certo a guardare; una sezione del Dicastero, infatti, sarà posta ad tempus sotto la diretta guida del Pontefice. E non certo una sezione qualsiasi. Francesco si è assunto la responsabilità della sezione che si occuperà specificamente “di quanto concerne i profughi e migranti”.
E così, riscrive la storia. Riscrive il concetto di accoglienza. Riscrive soprattutto la speranza di quegli uomini, donne e bambini che fuggono. E che ora avranno qualcuno che prega e lotta per loro.
IL NUOVO DICASTERO: STRUTTURA E MISSIONE
Architettura complessa e ben definita e molteplicità di compiti e funzioni; si presenta così il neonato organismo. Il ruolo di prefetto è stato assegnato al cardinale Peter Kodwo AppiahTurkson, originario del Ghana e finora presidente del Pontifico Consiglio della Giustizia e della Pace.
A partire da gennaio 2017, nel nuovo dicastero confluiranno i Pontifici Consigli Giustizia e Pace, Cor Unum, Pastorale migranti e Operatori Sanitari.
Il Dicastero approfondirà e diffonderà la dottrina sociale della Chiesa e raccoglierà notizie e risultati di indagini circa “la giustizia e la pace, il progresso dei popoli, la promozione e la tutela della dignità e dei diritti umani, specialmente, ad esempio, quelli attinenti il lavoro, incluso quello minorile, il fenomeno delle migrazioni e lo sfruttamento dei migranti, il commercio di vite umane, la riduzione in schiavitù, la carcerazione, la tortura e la pena di morte, il disarmo o la questione degli armamenti nonché i conflitti armati e le loro conseguenze sulla popolazione civile e sull’ambiente naturale (diritto umanitario)”.
Darà, inoltre, assistenza materiale e spirituale "agli ammalati, ai profughi, agli esuli, ai migranti, agli apolidi, ai circensi, ai nomadi e agli itineranti" attraverso le Chiese locali, coordinando “le iniziative delle istituzioni cattoliche che s’impegnano per il rispetto della dignità di ogni persona e l’affermazione dei valori della giustizia e della pace e nell’aiuto ai popoli che sono nell’indigenza”.
Insomma, tra le righe dello statuto ufficiale, la morale di Papa Francesco emerge chiara e potente. Pace, giustizia e solidarietà: ecco che cosa promuoverà. Ecco di cosa ha bisogno il mondo.