Quali sono le rotte dell'immigrazione in Europa
Una lunga distesa di mare in cui, spesso, i diritti umani affondano sotto il peso degli affari illegali. Sono oltre duemila le vittime nel 2015 dell'immigrazione in Europa.
I numeri più recenti diffusi dall'Oim, l'organizzazione internazionale per le migrazioni, parlano chiaro. Nel 2014 le persone scomparse nello stesso periodo sono state 1.607, per un totale di 3.279 migranti che lo scorso anno hanno perso la vita nel "nostro" Mare.
Il 2015, segnala l'UNHCR (l'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati), è già l'anno record per l'immigrazione in Europa. E le cifre, da qui alla fine dell'anno, potrebbero aumentare: per capirlo, bastano le cifre relativa ai salvataggi. I migranti sottratti alla morte in mare dall'inizio dell'anno sono stati oltre 188mila.
Ma da dove arrivano i migranti?
Dove sono diretti?
Quali rotte percorrono?
Sono domande utili a ricostruire la natura di un fenomeno, quello dell'immigrazione clandestina, che sta cambiando il volto di due Continenti.
LE ROTTE ATTRAVERSO IL MEDITERRANEO
La prima rotta 'canonica' per l'immigrazione in Europa(foto a destra, Internazionale) attraversa il Niger, corridoio dal quale si accede alla Libia, da dove il viaggio spesso prosegue verso l'Italia. Il percorso segue l'antico tragitto carovaniero via Agadez e Dirkou alla volta di Madama per poi entrare in Libia nei pressi del posto frontaliero di Toummo e risalire alla volta dell'oasi di Sebha in direzione di Tripoli.
Una seconda rotta migratoria attraversa il Mali. Qui si raccolgono i flussi migratori in provenienza dalle regioni dell'Africa occidentale verso l'Algeria, transito per raggiungere il Marocco e, quindi, la costa meridionale della Spagna o le isole Canarie. L’alternativa è entrare nel territorio delle due enclave spagnole di Ceuta e Melilla, in Marocco.
I flussi migratori originari del Corno d'Africa transitano per la rotta che dal Sudan attraversa il deserto libico, passando per l’Egitto o superando l'oasi di Kufrah alla volta di Agedabia, sulla costa mediterranea. La rotta è praticata in particolare da profughi sudanesi, somali, etiopi ed eritrei.
Un'altra importante rotta dell'immigrazione in Europa è quella che porta dal Sudan all'Egitto, collegando Khartoum ad Aswan. Battuta fino a pochi anni fa quasi esclusivamente da sudanesi, dal 2006 anche gli emigranti eritrei percorrono questo tragitto, entrando in Egitto come via di transito verso Israele.
LA ROTTA DEI BALCANI OCCIDENTALI
Una rotta che negli ultimi anni sta vedendo sempre più ingressi è quella dei Balcani Occidentali. Il percorso dei migranti passa via mare dalla Turchia alla Grecia, per poi proseguire via terra attraverso la Macedonia, la Serbia e l’Ungheria. Dal 2010 il numero di persone fermate nella frontiera tra Serbia e Ungheria è aumentato del 2.500 per cento: da 2.370 a 60.602.