Volontariato internazionale a Dakar
Ogni anno tanti giovani motivati hanno la possibilità di svolgere una esperienza di volontariato internazionale con il VIS. Leonardo, studente di Economia, ci ha raccontato la propria esperienza con il progetto Stop Tratta a Dakar. Una collaborazione alla campagna, ma soprattutto un incontro di persone e storie.
PARTIRE COME VOLONTARIO PER CREARE UN FUTURO MIGLIORE
"Voglia di imparare, di conoscere nuovi luoghi, nuove persone, nuovi modi di fare, nuove tipologie di organizzazioni lavorative ed il tutto amalgamato con un briciolo di curiosità mi hanno spinto a partire per il Senegal per scoprire il mondo della cooperazione allo sviluppo. Spero di non avervi dato l'impressione di essere una sorta di robot umano, è totalmente l'opposto: la vera difficoltà stà infatti nel mettere in pratica tutte queste belle parole che vi ho detto. Sono infatti uno studente fuorisede ed è tanta la voglia di trascorrere le vacanze estive a casa, con la propria famiglia, un bel momento di spensieratezza non fà mai male. Tuttavia, come se fosse una costante definizione di vitale importanza da tenere bene in mente, ripeto costantemente a me stesso "Finchè puoi, vai e non fermarti, finché hai le forze di studiare, studia, finchè hai le forze per creare un futuro migliore per te e per tutte le persone che ti circondano, impegnati e lotta per questo". E' esattamente questa frase che pone fine a tutte le volte che mi vorrei tirare indietro dall'immergermi in nuove esperienze. In altri termini, ciò che mi ha spinto a partire è stata la ferma volontà di uscire dalla "Comfort zone" ed iniziare a rendere il più possibile fruttiferi questi mesi estivi, consapevole del fatto che, svolgendo questa esperienza di volontariato, avrei dovuto rinunciare al classico ombrellone estivo e alle parole crociate, ma avrei realizzato un investimento di valore inestimabile per me stesso e per il mio futuro".
RISCOPRIRE LA SINCERITA' DEI RAPPORTI MI HA CAMBIATO LA VITA
"Non è stato assolutamente semplice salutare quella terra a volte ostica ma che mi ha accettato come un figlio e mi ha fatto sentire a casa accogliendomi con tutta la sua vibrante energia, la sua vitalità, la sua voglia di riscattarsi ed il suo incessante ritmo di tamburi. Là ho infatti lasciato molte persone che hanno colto il mio sorriso, il mio calore, la mia apertura verso di loro ed hanno ricambiato tutto ciò con un amore ancora più grande, travolgente, con sorrisi contagiosi, con una sincerità di sentimenti, con un calore ancora più penetrante della fortissima afa di Dakar ma soprattutto con la semplicità di donarmi qualche oggetto della loro vita che molte volte mi hanno letteralmente messo ko. Ho infatti qui riscoperto la sincerità dei rapporti, la loro semplicità ed il concetto francese del “Partager”, ovvero la necessità di condividere con il prossimo ciò che si possiede per entrare in un livello superiore di gioia e felicità. Sono ora tornato in Italia e sto conservando dentro di me, come un tesoro dal valore inestimabile, i concetti del “On est ensemble”, del “Tu es mon frère” e del “Nous sommes en famille”. In altri termini sono tornato in patria con una visione più arricchita di parole quali “amicizia”, “famiglia” e “fraternità” che già conoscevo ma qui si sono arricchiti di una spontaneità e profondità davvero disarmante. Ero infatti partito senza avere aspettative su cosa/ chi avrei incontrato una volta arrivato e soprattutto come mi sarei trovato ma con due chiodi fissi in testa: la voglia di conoscere e la volontà di voler donare gratuitamente il mio tempo. Ciò che invece posso ora affermare con ragionevole convinzione è che qui ho trovato una seconda casa con tutta la serie di aggettivi che questa semplice parola reca con sé: amore, accoglienza, protezione, sicurezza e chi più ne ha più ne metta. Tutto ciò ha infatti mitigato la mancanza dei miei cari ed il solo motivo che mi ha spinto a tornare è quello di vivere l’esatto istante del re - incontro con i miei nonni, i miei genitori ed i miei amici. Passato questo momento infatti la gioia del rientro inizierà a diminuire e tutto tornerà alla sua quotidianità. Cosa è però cambiato? Sono cambiato io, il mio modo di pormi di fronte ai problemi, di fronte alle persone… ma soprattutto è cambiato il mio modo di vedere ciò che possiedo. Molto spesso infatti non ci ricordiamo che ogni piccola che abbiamo è, in realtà, una grande cosa… ci dimentichiamo infatti che quello che per noi sembra scontato o, al più che sembra ci sia dovuto come fosse un diritto a noi spettante , non è in realtà tale per molte altre persone. Sono tornato e già ho ricevuto dai miei concittadini di Ostra innumerevoli domande circa il significato della mia esperienza ed io sarò un vero e proprio “megafono vivente” che cercherà di dare voce al lato di questo continente fatto non di Grand Resort ed Hotel a 5 stelle del Kenya, ma costituito da persone oneste che umilmente cercano di migliorare la propria vita, il proprio paese ed amorevolmente aperte verso chiunque sia aperto al dialogo e pronto a fornire idee di sviluppo locale".
Leonardo, volontario internazionale VIS