Il vademecum della Cei per l’accoglienza dei migranti

Il tema è di quelli cari a Papa Francesco. E la Cei recepisce le indicazioni del Pontefice, pubblicando un vademecum con le regole pratiche che i parroci devono seguire per l'accoglienza e l'integrazione dei migranti, dalle strutture da scegliere alle procedure da seguire passo dopo passo.

COME ACCOGLIERE I MIGRANTI: IL VADEMECUM DELLA CEI

Nel dettaglio, i migranti dovranno essere accolti in locali di proprietà della diocesi, di enti religiosi, delle parrocchie, ma solo se sono in regola con le tasse, Imu compresa. Nel dettaglio, si parla di parrocchie come di appartamenti in affitto o uso gratuito, fino a monasteri o spazi legati a un santuario.

Per quanto riguarda i tempi, la Cei ha stabilito un tetto che può andare “da sei mesi a un anno per i richiedenti asilo o una forma di protezione internazionale”, così da consentire una piena integrazione dei migranti. La permanenza può comunque abbreviarsi nel caso in cui ci sia la volontà di proseguire il viaggio per raggiungere familiari in altri paesi europei.

Per approfondire: Qual è la differenza tra un rifugiato e un migrante economico

ACCOGLIENZA E ASSISTENZA LEGALE E MEDICA

L’accoglienza, tuttavia, non si limita esclusivamente alla fornitura di un tetto. I parroci dovranno garantire assistenza legale e medica, oltre a curare la preparazione delle comunità costruendo una piccola equipe di operatori e volontari per favorire l'integrazione dei migranti.

IL TAVOLO DI MONITORAGGIO DELLA CEI

L’accoglienza in ogni diocesi sarà verificata a livello nazionale tramite un tavolo di monitoraggio che, ogni anno, si incontrerà con la Commissione Episcopale per le migrazioni della Cei.

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