Quei ventuno corpi senza vita erano donne che inseguivano un futuro

Prima di essere ventuno donne morte, le migranti che hanno perso la vita su un barcone mercoledì 20 luglio, erano ventuno donne fuggite dalla guerra, dalla carestia, dalle persecuzioni. Erano ventuno sopravvissute, erano ventuno guerriere, ventuno sognatrici. Volevano un futuro migliore: per la propria famiglia, per i propri figli, per se stesse.

Dai banchi di scuola al mercato del lavoro: a Dakar si insegna a credere nel futuro

Giovedì 14 e venerdì 15 luglio il centro Don Bosco di Dakar si è illuminato, si è riempito di sorrisi, di orgoglio, di speranze per il futuro.

Si è concluso l'anno scolastico, e trenta ragazzi hanno ricevuto un attestato, che indica la fine della loro formazione, che indica il primo passo nel mondo nel lavoro. Che indica che, insieme, si può fare, si può crescere.

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