Oggi ricorre il 4° anniversario del più grave naufragio di migranti nel Mediterraneo nel XXI secolo. In quel giorno le vittime accertate furono 368 e circa 20 dispersi presunti. A naufragare fu un peschereccio partito dal porto libico di Misurata colato a picco a seguito di un incendio a bordo. Quella tragedia ha fatto cambiare l’approccio al fenomeno migratorio e ha costretto a ripensare le attività di pattugliamento del Mediterraneo in attività di soccorso per evitare che tragedie del genere si ripetessero.

Due donne scappano una dalla guerra e dalla morte, l'altra dalla solitudine. Cercano un nuovo luogo in cui vivere, in cui mettere radici e migliorare la propria esistenza. Nel loro viaggio, di notte, su un treno, di nascosto, si scambiano confidenze, si raccontano la loro vita. Sono racconti crudi che spiegano perché sono state costrette a lasciare la loro casa, la loro terra, gli affetti, i ricordi, i profumi, i sapori e una parte del loro cuore. Ma sono racconti che lasciano comunque trasparire un raggio di speranza e fiducia nell'avvenire.

Il 20 Settembre ad Accra si è svolta una tavola rotonda sulla migrazione irregolare ed il traffico di esseri umani in Ghana in seno alla campagna VIS e Missioni Don Bosco Stoptratta, qui si tratta di esseri umani ed al progetto Co-partners in development co-finanziato dall’Unione Europea.