La metà dei potenziali migranti, in media, non considera la morte un rischio del viaggio verso l’Europa. La campagna Stop Tratta è partita con la presentazione del 1° Rapporto elaborato da VIS e Missioni Don Bosco sulle migrazioni dall'Africa Sub-Sahariana, con particolare riferimento a Ghana, Senegal e Costa d'Avorio.
Non sanno a cosa vanno incontro. Spesso non conoscono il deserto o non sanno nuotare. Sono mossi da necessità di tipo economico. È questo il ritratto dei potenziali migranti che emerge dal 1° Rapporto elaborato da VIS e Missioni Don Bosco sulle migrazioni dall'Africa Sub-Sahariana, con focus su Ghana, Senegal e Costa d'Avorio.
I rischi del viaggio verso l'Europa dividono i potenziali migranti africani. Solo il 20% dei giovani ghanesi ritiene infatti la morte un pericolo concreto, contro il 63% degli ivoriani e il 50% dei senegalesi.
Un business da circa 16 miliardi di euro negli ultimi 15 anni. Sono i dati sul traffico di esseri umani finalizzato alla migrazione illegale stimati da The Migrants Files, un'inchiesta realizzata da un team di giornalisti internazionali sulla base di informazioni reperite dalle autorità nazionali ed europee.
Nel 2015, sono stati circa 630mila i rifugiati arrivati illegalmente nell'Unione Europea. Lo ha detto in un'intervista riportata da France Presse Fabrice Leggeri, direttore esecutivo di Frontex, l'agenzia dell'Unione Europea per il controllo delle frontiere.
Non c'è solo la ridistribuzione dei rifugiati nelle politiche per l'immigrazione dell'Unione Europea. La strada è stata tracciato dal presidente della Commissione Ue Jean Claude Juncker durante il discorso del 9 settembre al Parlamento Europeo.
“I montoni, il mio gregge”. Alioune è disteso sulla spiaggia, a Lampedusa, il suo viaggio è terminato. Ma nella mente risuona il rumore degli zoccoli, l’odore che sembra restarti addosso sempre, in quelle giornate calde, quasi infuocate, a Tambacounda.
DA TAMBACOUNDA A LAMPEDUSA
Alioune aveva un gregge di montoni. Una vita tranquilla, intervallata da una routine quasi rituale, rassicurante. Ma il sogno è l’Europa. O meglio, andare in Europa, racimolare qualche soldo e tornare a Tambacounda. Magari per costruire una nuova casa, più grande, in grado di ospitare tutta la sua famiglia di 18 persone.
Sono quasi mezzo milione i migranti arrivati in Europa dall'inizio del 2015. Di questi, 2.760 sono morti durante il viaggio: 2.630 nel Canale di Sicilia, 105 nel tratto tra Grecia e Turchia e 25 nella rotta verso la Spagna. I dati sono stati rilasciati dall'Oim, Organizzazione internazionale per le migrazioni.
“Gesù, Maria e Giuseppe hanno sperimentato che cosa significhi lasciare la propria terra ed essere migranti”. È il 24 settembre del 2013 e a parlare è Jorge Mario Bergoglio, da circa 6 mesi Papa Francesco. Il Pontefice parla dei migranti, li paragona alla Sacra Famiglia, invitando i fedeli a “superare pregiudizi e precomprensioni“.
Inviato da c.lombardi il Dom, 27/09/2015 - 10:45
Costa d’Avorio, Etiopia, Ghana, Nigeria, Senegal
20 aprile 2015
Strage nel canale di Sicilia:
VIS e Missioni Don Bosco insieme per contrastare la tratta degli esseri umani
"Arrabbiarsi o indignarsi non serve più. Fare accoglienza in Europa è doveroso. Ma non basta. Occorre intervenire anche nei paesi di origine dei migranti". Queste le prime riflessioni di Nico Lotta, presidente della ong VIS, dopo l'ecatombe di migranti nel Mediterraneo avvenuta nella notte tra sabato e domenica.
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