Dalla Nigeria alla strada. Le avevano detto che sarebbe stata felice

La povertà, la fame, la miseria. Le mani di un padre che mendicano il pane. Gli occhi di un figlio che chiedono un futuro. E poi un amico, un fidanzato, una vicina di casa. E delle parole piene di speranza, una proposta che offre un futuro.

Una meta lontana, una terra promessa. Tre sillabe tonde dentro la bocca di una giovane donna. Eu-ro-pa. E la sua voce sussurra, ma il suo cuore grida: salvezza.

Se la legge sta dalla parte degli esseri umani

Il 3 e il 4 giugno scorso più di centocinquanta magistrati e operatori della giustizia di tutto il mondo si sono riuniti in Vaticano per partecipare al Summit dei giudici su tratta delle persone e crimine organizzato.

Nero su bianco, a conclusione dell’incontro, dieci obiettivi. Dieci imperativi morali che il mondo non può più ignorare. E a siglare l’impegno dei magistrati, anche la firma di Papa Francesco.

Quell'Auschwitz in mezzo al mare, contro la legge e la dignità umana

Ad Auschwitz c'era la neve e il filo spinato. C'erano le guardie con i fucili, c'era la fame, c'era la paura. C'era l'inferno. C'era un'intera popolazione innocente, punita per crimini non commessi, torturata per le fobie di un pazzo. C'erano uomini, donne e bambini che pagavano per gli sbagli e la codardia di altri. Che perdevano la dignità, i diritti, la vita.

Destinazione inferno: cronache di stupri, naufragi e bambini dispersi

Mentre l'Europa godeva del sole e del caldo, in mare si contavano i morti. Mentre l'Europa festeggiava un altro week end di primavera, il Mediterraneo inghiottiva vite, affondava corpi, uccideva speranze.

Hanno comprato un biglietto per la giostra dell'orrore, quella giostra che parte e non si ferma più, fino a che non tocca fondali di alghe, scogli appuntiti, profondità sabbiose. Qualche schizzo, qualche salto e poi giù, uno dopo l'altro, nella gola nera di quel mare crudele.

I figli del mare, orfani del Mediterraneo

Ha commosso l'Europa, con gli occhi neri spalancati, la manina ben stretta attorno al bavero della giacca del dottore, la pelle liscia color dell'ebano e la tragedia che porta tatuata addosso. La piccola Favour, la neonata che ha perso la mamma in mare, è la bimba più richiesta d'Italia. Vestiti, giocattoli, promesse di adozione: ecco il premio per essere sopravvissuta al Mediterraneo. Ecco il premio per aver perso tutto.

Storie di ordinario dolore

Si chiama Favour, ha nove mesi. E’ partita dal Mali con la sua mamma, è arrivata in Italia da sola. Il suo nome significa privilegio: ma che privilegio c’è nel conoscere il male ancora prima del bene?

Erano bambini, ora sono fantasmi

Svaniti nel nulla. Granelli di sabbia portati via dal vento. Fantasmi nascosti tra il mare e le frontiere dell'Europa. Volti intravisti e subito persi, come si perde un coriandolo, o un chicco di riso, un filo d'erba. Ma non erano coriandoli, non erano riso, non erano erba. Erano bambini. E nessuno sa più dove sono.

Come si salva una vita? La storia di Joseph, maestro di tamburi

Come si salva una vita?, si è chiesto il nostro operatore VIS Gianpaolo. E in Sierra Leone, grazia alla durissima storia di Joseph, ha trovato una risposta. Ecco il suo racconto:

"Come salvare una vita? Una domanda complicata e semplice allo stesso modo, ma se ti viene chiesta a brucia pelo, sapresti cosa rispondere? Non è affatto scontato: il rischio è che si susseguano una miriade di luoghi comuni e frasi fatte

Quella voce potente che abbatte malintesi e paure

Davanti a lui, i nuovi ambasciatori di Seychelles, Thailandia, Estonia, Malawi, Zambia e Namibia. Nei suoi pensieri, però, i migranti. Donne, uomini e bambini dalla “voce troppo debole, incapace di far sentire il suo grido”.

Ma per fortuna c’è la sua, di voce, a levarsi potente sopra i pregiudizi, le paure e i timori della gente.

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